Teatro Sociale di Camogli

Storia del Teatro

Inaugurato il 30 settembre 1876, il Sociale di Camogli è un esempio di teatro all’italiana pianta a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi, loggione – realizzato su progetto dell’arch. Salvatore Bruno, già autore, nel 1857, del Teatro Modena di Sampierdarena.

Il Teatro di Camogli nasce per volontà di 60 famiglie della borghesia locale che direttamente o indirettamente avevano fatto fortuna col mare nel momento in cui Camogli, non a caso definita “la città dei mille bianchi velieri”, era una delle maggiori potenze armatoriali del tempo.

 

L’originaria struttura in legno costrinse negli anni ’30 a radicali lavori di adeguamento strutturale per la sicurezza che furono occasione per creare le barcacce, i palchi di proscenio, la fossa per l’orchestra e una galleria intorno alla platea per aumentarne la capienza e che si conclusero con una nuova inaugurazione il 30 novembre 1933.

Dopo anni di fiorente e qualificata attività, in particolare durante la guerra, quando sopperì alla chiusura dei teatri genovesi, il Sociale subì un lento declino fino alla chiusura. Negli anni ’80 sembrò avviarsi ad una rinascita grazie ai nuovi lavori di adeguamento strutturale promossi dalla Provincia di Genova, ma la loro interruzione determinò una quasi ventennale chiusura per inagibilità. A questo stallo pose fine nel 2002 la nascita della Fondazione Teatro Sociale promossa dai palchettisti, discendenti degli storici proprietari, e composta riunendo forze pubbliche – Provincia di Genova, Comune di Camogli e di Recco – e privati – Associazione “100 famiglie” - con la finalità di portare la struttura del Sociale al suo pieno recupero e adeguamento strutturale e alla piena ripresa dell’attività.